mercoledì 30 marzo 2016

Pane fatto in casa e... bentornati pollini!

Forse una rondine non farà primavera ma di sicuro per accorgersi del suo arrivo si può stare attenti ad altri segnali...
Uno dei miei libri favoriti, Marcovaldo di Italo Calvino, inizia proprio così:
"II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre. "

Bentornata dunque primavera e bentornata anche a me che per la verità non mi sono mai mossa. Se si fa eccezione per i continui andirivieni legati al lavoro e all'ammore ;-P
In questi mesi ho notato un progressivo abbandono di blog da parte delle miei autrici preferite, e per questo mi sono sentita meno sola nel mio morbo assenteista. Non credo che smettero mai definitivamente di prendere appunti qui, però ogni tanto serve dedicarsi alla vita.

E giusto perchè a volte la ripresa può risultare un pò faticosa volevo ricominciare dalle cose semplici come il pane.



Ho cominciato a farlo a casa circa 6 anni fa quando stavo a Firenze. Questo non significa che lo faccio sempre o che non compro più dal panificio. Semplicemente, appunto, impasto, a volte spesso, a volte più raramente.

Il bello del pane, è che fa tutto lui, o quasi. A noi rimane il rituale delle mani. Lo cuocio alla piastra (padella pietra asciutta e pulita preriscaldata) perchè mi sembra più rapido e poi perchè sono abituata così.

Per farlo uso la farina 00, oppure il semolato rimacinato di grano duro, singolarmente o miscelati.
Sappiate che la farina 00 non è il male assoluto, ma solo la più povera a livello nutrizionale (se volete approfondire leggete qui). Sotto certi punti di vista è invece la più adatta alla panificazione.



Comunque le dosi sono queste:
circa 500 g di farina per 8 paninetti (ma potete farci anche 2 pizze)
circa 4 cucchiai di olio extravergene d'oliva (più è buono e meglio è)
circa 1 cucchiaino di sale
circa 250 ml di acqua tiepida (se la mia mano trova piacevole il tepore e non è troppo calda insomma!)
lievito di birra disidatato da rianimare dose per 500 g di farina (una bustina)

Antepongo "circa" perchè non doso con precisione, ma sto attenta alla consistenza dell'impasto.

Se non avete mai impastato a mano, provate, il movimento vi incanterà.

Lievitatelo quanto più potete (ad esempio potete preparare l'impasto la sera e cuocerlo il giorno dopo), soprattutto se usate il grano duro!

Io faccio lievitare tutto l'impasto in una terrina coperta sistemata nel forno con solo la lampadina accesa, per almeno 2 ore. Poi divido l'impasto in pagnottine che rimetto a lievitare in forno sempre con la luce accesa, poggiate su carta forno adagiata su una teglia, per almeno altre 2 ore