lunedì 30 dicembre 2013

Fine anno buoni propositi e rinnovo ambienti

Manca poco, pochissimo e quest'anno "2000credici" si concluderà lasciando spazio al successivo. Stavolta non ci sono grandi eventi annunciati come la fine del mondo predetta dai Maya mentre per ciò che mi riguarda i buoni propositi sono un pò pigri. Chiudo un anno durante il quale ho creduto molto, e non in senso religioso, ma che verso la fine mi lascia un pò di delusione e disillusione, amarezza e demotivazione. Non so ancora di preciso cos'è ma so che ciò che ho fatto finora, ciò in cui ho creduto, all'improvviso mi intristisce e quasi non mi interessa più. Sto mettendo in discussione molte cose per mancanza improvvisa di entusiasmo e ancora ne sto ricercando la causa. Non so se questa situazione di peso se ne andrà con l'anno vecchio ma rimango in attesa che quei buoni propositi, che non sono altro che un promemoria, si delineino con chiarezza. Nel frattempo dopo la ripavimentazione del piano superiore della casa dei miei, mi sono dedicata, un pò a tempo perso alla ridistribuzione del mobilio e delle mille chincaglierie collezionate negli anni. L'obiettivo è quello di dare a tutto il "suo posto", di dare un immagine "pulita e luminosa", di riutilizzare ciò che già è presente in modo ottimale, di creare spazi pratici e funzionali. Facendolo ordine in mezzo a questo caos capisco che questi possono essere i miei buoni propositi: ho bisogno di punti di riferimento, di freschezza e rinnovamento anche conservando cose che vengono dal passato, e possibilmente creando per loro uno spazio che gli dia una certa funzionalità. Tra le tante cose che ho rispolverato, ritrovato, rivalutato eccone alcune kitschissime:
il mappamondo (che si illumina) su mensola tipo "santo in chiesa"
Germano reale dell'Isola Maggiore sul Trasimeno, con scimmietta (non vedo), con lampada di recupero fai da te su centrino in pizzo plasticoso
Angolo lettura: tappeto in lana su seggiola in legno
Composizione di quadretti vari e più o meno religiosi

Ovviamente non è tutto qui ma per ora, per salutare il vecchio anno io dico che va benone... Dentro questi oggetti ci sono diverse parti di me che nel tempo ho detestato, sopportato, adorato... Infine, il proposito per il nuovo anno, sarà quello di riportarle in equilibrio...


martedì 24 dicembre 2013

Lampada di recupero

Questa lampada si può fare quando*:
a) si rompe la base dell'originale
b) avete qualche sasso/conchiglia/cianfrusaglia che non sapete dove mettere...
.............
A volte di un abat jour rimane la parte superiore mentre quella in ceramica si frantuma contro il pavimento... Dopo aver dedicato i 5 minuti di rito alle autoaccuse si può però passare al piano B allestendo una nuova base in questo modo: procuratevi un barattolo di vetro con tappo in sughero;
incidete il tappo di sughero quel tanto che basta per sistemare nell'apertura il pezzo della lampada e fate fuoriuscire il filo; riempite il barattolo con quello che vi pare!!!


*Materiale utilizzato:
-barattolo in vetro con tappo in sughero
-taglierino
-pietre e conchiglie raccolte sulla spiaggia
-parte superiore completa di un abat-jour

mercoledì 18 dicembre 2013

Riciclando: da bracciale ad anello

Tra le tante cianfrusaglie che una casa può ospitare ci sono tutti quegli aggeggi che si trovano in regalo associati ad altri prodotti e più spesso ai giornali. Per evitare di farli finire nella spazzatura l'unico modo possibile è quello di reinventarli e dargli una nuova "utilità".
Se in qualche cassetto ripescate un braccialetto come questo sappiate che si può trasformarlo in uno o due anelli in questo modo:
 Ho tagliato a metà il braccialetto e ho praticato un altro foro all'estremità del taglio
Per chiudere l'anello ho utilizzato un rivetto, quelli che in genere si usano per montarre i bottoni dei jeans.
Ho fissato il rivetto con l'aiuto delle pinze come si fa per montare i bottoni a calamita: piegando lateralmente le alette.


domenica 15 dicembre 2013

Fregola in brodo di zucca

La fregola (sa fregua) a prima vista potrebbe sembrare un tipo di pastina da minestra solo un pò più grossa ma in realtà è un impasto di semola di grano duro tostato in forno. In Sardegna quasi più nessuno la usa per piatti "poveri", in genere le ricette sono elaborate e assomigliano più a cous cous o risotti, ma questo particolare tipo di pasta è buonissima senza necessità di quasi nulla, una specie di zuppa di chiodo solo con il chiodo!
Qui l'ho preparata con un pò di brodo di cottura della zucca (acqua, olio e spezie), semplicemente aggiungendo il dado (per farlo in casa guarda qui, io in genere faccio quello da congelare nelle vaschette del ghiaccio).
Niente di speciale ma buonissima!

venerdì 13 dicembre 2013

Fiori di rotoli di carta cucina

I rotoli di carta cucina e di carta igienica sono, assieme a volantini pubblicitari e fotocopie, una delle produzioni di materiale riciclabile più abbondanti in una casa. L'anno scorso ne avevo fatto delle stelle da appendere o da usare come sottopentola ma quando ho visto questo tutorial su easypapercrafts.com ho deciso di provare anche questi fiori. Il procedimento (che trovate seguendo il link) non è difficile e non c'è bisogno di essere troppo precisi :-)
Potete anche usare, in aggiunta, dei fiori ricavati dai cartoni delle uova e divertirvi a cambiare qualche particolare! I fiori sono montati su spiedini di legno ma potete provare ad utilizzarli senza per decorare pacchetti regalo.
Materiale necessario:
- rotoli di cartone di carta cucina e carta igienica
- forbici
- colla a caldo
- spiedini di legno

Come già detto per il tutorial segui questo link

giovedì 12 dicembre 2013

La borsorella: riproducendo ricicli

Borsorella sta per borsa sorella perchè ad una attenta osservazione si potrebbero notare alcune somiglianze con quest'altra borsa.
Anzi la realtà dei fatti dimostra che questa è una riproduzione a tutti gli effetti - con la piccola modifica della tasca esterna (da riprendere perchè l'ho cucita veramente male...) :-O
Comunque in questa giornata casalinga forzata altro non potevo fare che radunare cose e finire qualche lavoro in sospeso.
La capienza è buona: 3 libri o più e la taschina permette di isolare chiavi e piccolo portafogli
 Materiali utilizzati:
- jeans grigio
- fodera in finta pelle effetto camoscio
- tessuto wax
- cintura
- cerniera


mercoledì 11 dicembre 2013

Natale con le 4 R: una collana semplice

Ogni volta che arriva Natale ripenso a quando avevo 7-8 anni, ero scaltra per la mia età e non aspettavo Babbo Natale nè Gesù Bambino. Sapevo dove mia madre nascondeva i regali, riuscivo a staccare il nastro adesivo quel tanto che bastava per sbirciare sotto la carta. Non avevo sorprese e sapevo cosa potevo aspettarmi. E per sbaglio mi sfuggì, una volta, a voce alta "ora manca il regalo di madrina!". Manifesta sindrome da materialismo infantile causato dall'esposizione anche ridotta alla TV - apriti cielo i rimproveri - macchennepotevossapereio???
Comunque con il tempo si cambia e per quanto sia un potenziale "pozzo", ovvero una di quelle persone che tendono all'accumulo compulsivo e indiscriminato, questo mio demone non è sempre e direttamente correlato con gli acquisti ma a volte si soddisfa semplicemente nel fare lo spazzino gratuitamente (quando da piccolo ti dicono di non raccogliere le cose che trovi per strada, da grande spesso ti ribelli...).
In ogni modo la tentazione maggiore di acquisto si verifica in questo periodo che richiama con luci, addobbi, suoni, renne, babbi natale e gesù bambini al sacro tempio del consumismo e lancia fondamentalmente due messaggi:
è Natale puoi farti un regalo (acquistami!)
è Natale devi fare i regali (acquistami!)
E io che, oltre che pozzo sono bastiancontrario, mi ribello, rifiutando il regalo di dovere, di riparazione, di scambio ma soprattutto di corsa, e spesso rifiutando proprio il regalo, almeno quello di quando te lo aspetti e ricorrendo invece ai doni così perchè ne ho voglia!
Da quando poi ho cominciato ad esercitare le mani con cucito&co regalo cosine che faccio, se mi scappa di leggere un pò di interesse verso qualche produzione...
Per questo non credo che scriverò post di Natale - ma non si può mai sapere, ma non credo, ma magari ci ripenso, ma lo sto già facendo - e spero comunque che tra le mie cianfrusaglie troviate qualcosa di vostro gusto che avrete voglia di fare per voi o per altri.
E per concludere questo post (non) Natalizio vi mostro una collana frutto di:
-un ritrovamento su una strada di Ferrara
-qualche ritaglio di panno
-un-bottone-che-non-sembra-un-bottone

E' composta da una spilla a forma di fiore (di panno con bottoncino) e due fili di perline nere a cristallo e i pezzi sono ovviamente separabili! Le perline le ho recuperate da una collana eccessivamente eccessiva raccolta davvero per le strade di Ferrara, mentre la spilla è fatta con un ritaglio di panno sul senape che apparteneva ad un cappotto :-DD
L'idea mi è venuta con questa collana di perle fai da te, solo che al posto del nastro ho utilizzato la spilla!

Buon Riciclo!


martedì 10 dicembre 2013

Borsa bisaccia versione II

Circa 10 mesi or sono realizzai una borsa-bisaccia con un tessuto antico usato appunto per le bisacce. Era già un riciclo di riciclo visto che il pezzo di tessuto in questione era già stato una borsa con altro modello ma non mi convinceva per diversi motivi. Così l'ho testata una volta e ho lasciato che la mia ispirazione tornasse a lei in un momento successivo. Stavolta mi sono decisa ad aggiungere una fodera con tascone, una chiusura con cerniera (e un ciondolo per facilitare l'apertura) e una tracolla (una cintura rossa fissata al tessuto con dei rivetti nascosti).
Ed ecco la mia borsa invernale:
Qui sotto: com'era fino a due giorni fa e com'è adesso. Tracolla in orbace (cucita malissimo) prima, tracolla rosso bordeaux dopo. Rimane la tasca esterna in panno con stampa rossa (che mi ricorda un gabbiano) e se ne aggiunge una interna. La forma è più regolare grazie alle cuciture che delineano il fondo.

Buon Ri-Riciclo di Natale!

*Materiali:
-un rettangolo di tessuto pesante di lana (tipo tappeto)
-un rettangolo delle stesse dimensioni di un tessuto per fodera (in questo caso era uno scampolo avanzato da un copri lavatrice)
-rettangolo per tasca interna
-rettangolo per tasca esterna (opzionale: per dare "movimento" al tessuto si possono applicare delle sagome di feltro con soggetto a piacere)
-una cerniera per la chiusura
-un ciondolo per facilitare l'apertura con cerniera
-una cintura in pelle, vera o finta, di recupero

domenica 8 dicembre 2013

5 letti in 5 giorni

Il mini viaggio è andato bene. La due giorni di workshop è stata molto interessante e il viaggio in sé piuttosto rilassante. Quando son partita eravamo ancora sotto allerta meteo, ero abbastanza nervosa e volevo viaggiare leggera ma calda, senza troppi ingombri, senza valigia e con tutto a portata di mano.
La verità è che il tempo (meteorologico) è stato buono e ci ha riservato belle giornate soleggiate, la borsa si è rivelata sufficientemente capiente anche per i materiali cartacei che ho riportato indietro con me, e la scelta di portare solo i jeans e le sneakers era azzeccata. Sono sopravvissuta con numero tre cambi a dimostrazione del fatto che ciò che è realmente necessario si può ridurre di molto. Con un'altra borsa probabilmente il numero di cambi sarebbe aumentato ma è andata perfettamente così.
Dalla partenza del giovedì mattina (Alghero-Roma) siamo arrivate il pomeriggio a Terni. Abbiamo pernottato la prima notte all'Hotel Tulipano distante dal centro di Terni ma adiacente la sala convegni spostandoci prevalentemente con il servizio taxi. Di Terni ho visto solo un pò di centro, piccolo ma carino. La cosa più famosa nella zona, a parte la cucina, è la cascata delle Marmore ma il tempo (orario) non è stato sufficiente. Terminati i due giorni scientifici ci siamo spostate a Roma dove abbiamo trascorso la seconda notte all'Hotel Gallia che ha dalla sua sopratutto il fatto di essere centralissimo.
Unico rimpianto: le batterie scariche della macchina fotografica (anche se forse è meglio così mi porto il ricordo dentro er core)
La successiva notte l'ho trascorsa a Cagliari, mentre il giorno dopo ho cominciato a risalire fermandomi in provincia di Oristano. Il viaggio in treno è stato una mezza odissea: autobus sostitutivi che svolgevano parte della tratta a causa dei danni dell'alluvione alla ferrovia, persone disorientate e due cambi per percorre un centinaio neanche di chilometri. Finalmente il lunedì sono arrivata di nuovo al nord Sardegna con un altro viaggio della speranza.
5 letti diversi in 5 giorni (due peninsulari e 3 isolani), le informazioni sullo stato attuale del fitorimedio, mangiare le ciriole due giorni di seguito (e i funghi per tre giorni consecutivi), vedere il colosseo ingessato dai ponteggi e chiedere indicazione ai carabinieri del Quirinale (negando l'evidenza e cioè che ti sei palesemente persa nel centro di Roma con una mappa tra le mani e un'altra nella borsa), vedere i segni lasciati sul terreno dalle ondate provenienti dai canali esondati nella tua isola, trascorrere qualche giorno con una delle tue migliori amiche, attraversare il mare in volo e atterrare sullo stagno (a Cagliari). Ogni cosa è stata positiva ma ciò che merita di più è l'effetto distacco. Quella sensazione di vedere i problemi da una distanza maggiore che ti fa spesso vedere anche la soluzione, o perlomeno, al ritorno, te li fa affrontare con rinnovata energia.
Ogni tanto dovremmo prenderci la briga di farli questi miniviaggi!

ps: la prova borsa è andata talmente bene che il prototipo avrà un seguito mezzo zaino mezzo tracolla

martedì 3 dicembre 2013

Deumidificare gli ambienti

L'anno scorso casetta ha subito malvolentieri l'arrivo delle piogge e del freddo reagendo con eccessi di umidità, dispersione termica e problemi con il parquet.
 A parte la parete eccessivamente disperdente l'anomalia della casa era il riscaldamento (condominiale centralizzato a gasolio). La temperatura massima raggiunta con la caldaia in funzione era di appena 16°C e i condizionatori non risolvevano il problema di umidità che riusciva a raggiungere anche l'85%. Di conseguenza la temperatura percepita risultava fuori dai valori di comfort igrometrico
Fonte: http://www.miniwatt.it
Per prima cosa abbiamo cominciato a controllare temperatura e umidità con un piccolo termoigrometro. Poi ho provato a costruire un  deumidificatore che raccoglieva un pò dell'acqua di condensa che si formava nell'angolo cottura ma questa soluzione è troppo blanda per problemi di questa portata. Visto che il post risulta uno dei più letti in assoluto, i problemi di umidità nelle abitazioni deve essere ben più di una casualità fortuita. Con tutta la buona volontà del mondo, non esistono piccole soluzioni miracolose ma una serie di interventi che si possono fare definendo prima le cause dell'umidità.
Nel mio caso l'umidità si localizza nell'angolo cottura del salone (come già detto ricavato nell'ex terrazzino) mentre le stanze non mostrano segni di muffe nè odori sgradevoli. Le cause sono un'alta dispersione termica causata dal ponte termico della parete finestrata. A questo si aggiunge probabilmente la produzione di vapore durante la cottura dei cibi. Di conseguenza gli interventi che andrebbero fatti sono:
-montaggio di una cappa aspiratrice sopra i fornelli;
-migliore isolamento della parete finestrata che crea il ponte termico;
-una maggiore efficienza dell'impianto di riscaldamento centralizzato;
-eventuale acquisto deumidificatore elettrico.

Su richiesta del condominio le ore di funzionamento della caldaia sono passate da 4 a 6. In più ci siamo dotati di una radiatore elettrico ad olio e di una normalissima stufa a gas. Il primo ha una buona capacità riscaldante per il bagno (eliminiamo così il termoventilatore) oltre ad "asciugare" ed evitare la condensa; mentre quella a gas la utilizziamo come aggiunta prevalentemente nella sala per la maggiore possibilità di ventilazione. Cerchiamo di arieggiare gli ambienti soprattutto durante i giorni più sereni e la mattina (ma ovviamente se non c'è nessuno a casa le finestre rimangon chiuse).
Per ora siamo riusciti a tenere l'umidità intorno al 50% massimo, e la temperatura intorno ai 18-20° (nei momenti peggiori, l'anno scorso, siamo arrivati a superare l'80% di HR con temperature anche sotto i 12°C). Il parquet ha quindi risentito in maniera minore, per il momento, dell'arrivo della stagione umida. Allo stesso modo la formazione delle muffe, che avevano un intenso ed esteso sviluppo (e che avevo rimosso con la candeggina durante la primavera), sembra attualmente circoscritta ad alcune zone di dimensione molto ridotta.

Per ciò che riguarda la cappa aspiratrice, per la posizione del piano cottura, sarebbe necessaria una sospesa mentre riguardo il migliore isolamento della parete ho scoperto che esistono le pitture termiche isolanti. Il miglior sistema di riscaldamento per ambienti umidi sarebbe una normalissima stufa a pellet o a legna che però hanno la necessità dello scarico esterno e quindi di un intervento importante. Ovviamente, non essendo il proprietario, cerco di limitare i danni come posso e senza grossi investimenti per ciò queste soluzioni vogliono essere più che altro un consiglio!


Ho trovato info interessanti anche qui e qui.

mercoledì 27 novembre 2013

Preparando il mini viaggio...

Dopo due settimane di assenza mi rifaccio con due brevi post nello stesso giorno... Domani parto, starò via due notti e sono tesa... è un pò che non viaggio e pensare di prendere macchina, aereo, treno, autobus tutti nello stesso giorno mi mette ansia...
Così ho fatto la mia solita mini lista ridotta all'osso più del solito... perchè c'è freddo e voglio essere comoda in viaggio, senza caricarmi di cose che non servono...
E poi ho modificato questo panta-borsone per farne una borsa da viaggio di dimensioni ridotte, e ho cucito un pò di fogli con la solita fodera in finta pelle per gli appunti...
Nella borsa ci sta lo stretto necessario, e ancora non ho deciso se portare o no la macchina fotografica... avrò un solo paio di scarpe e solo un paio di jeans (se non cambio idea all'ultimo minuto)... Fortuna ho fatto un pò di pratica negli ultimi finesettimana ;-P

Mettici una pezza: i miei jeans preferiti

Ultimamente ho dovuto prendere atto della perdita di jeans dovuta al fatto che riesco sempre a creare strappi ampi in corrispondenza del fondoschiena e dell'interno coscia... Così prima di uscire al freddo e al gelo a cercarne un paio nuovi ho provato a riparare i miei preferiti... Ho preso una striscia di jeans e ho imbastito dall'interno in corrispondenza dello strappo. Poi ho cucito con la macchina il contorno della pezza e una serie di zig zag avanti e indietro con il punto dritto elastico (che dovrebbe servire appunto a rinforzare certe cuciture)...
A livello di resistenza il risultato sembra essere buono mentre esteticamente è così così ma risulta abbastanza nascosto quando i jeans vengono indossati.