lunedì 17 settembre 2012

Creatività e sostenibilità locale: dalla zucca in poi di Emanuela e Giuseppe

Oggi mi prendo una vacanza da me stessa e mi dedico alle opere di due persone ingegnosamente favolose. I materiali sono la zucca e il sughero. 
Se per il sughero ci vengono subito in mente i tappi per le bottiglie di vino e le lavagne per spillare gli appunti, per la zucca potremmo avere qualche difficoltà ad andare oltre l'uso alimentare e le lanterne di halloween.
E però...
Il sughero è anche un ottimo isolante termico in bioedilizia, nonchè vassoio per il maialetto arrosto in Sardegna.
E sempre in Sardegna, ma non solo, la zucca, più o meno dipinta, era un ottimo contenitore, una borraccia naturale e atossica da campo.
Emanuela e Giuseppe, reinventano ulteriormente l'uso di questi materiali locali e in un esercizio di creatività contribuiscono anche alla rivalutazione del territorio nell'ottica della sostenibilità.

Le mani di Emanuela fanno di quei "semplici prodotti della terra" dei gioielli e la trasformazione è tale che risulta difficile definire di cosa realmente siano fatti.

Giuseppe incide, su grandi o piccole zucche intere, un delicato gioco di ricami, trasformandole in lampade e appliques che riproducono i disegni in un gioco di ombre e luci.
Entrambi i tipi di realizzazione sono coperti da brevetto europeo.

Per informazioni:
http://www.dallazuccainpoi.it/
cell. 349.8590705

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