venerdì 26 ottobre 2012

Sabato 20 e domenica 21 ottobre 2012


L'inizio di un'intervista a Giulio Fioravanti su Terra recita così:
fonte  Terra - Quotidiano di informazione pulita
L'ho letta tutta fino alla fine perchè mi ha ricordato quante poche sono le necessità che ho: mangiare bene, dormire, giocare, ridere, parlare. Soprattutto mi ha ricordato quella sensazione che ho in estate, quando vado in giro con un pareo, un costume da bagno e scalza. Con i piedi neri che fanno il callo sulle pietre e sulla sabbia bollente, in pace con me stessa e in armonia con tutto il resto.

Su questo blog http://www.outsapop.com  invece, apparentemente privo di legami con il precedente un pezzo molto interessante a proposito dello stile grunge (spero di aver tradotto in modo almeno decente):

<L'unica cosa che fiorisce in tempo di crisi è la creatività e il fai da te. Per questo i tempi difficili non mi spaventano. La crisi mostra chi siamo veramente. Una persona può divenire estremamente intraprendente in caso di necessità. Voglio dire che è così che siamo arrivati dalle grotte ai palazzi. Quindi non preoccupatevi se non potete permettervi l'ultima cosa uscita sul mercato. Pensate se realmente ne avete bisogno e se è così vedete se è possibile autoprodurla. E se non vi riesce bene vestitevi al buio e indossatela con orgoglio. Proprio come hanno fatto a Seattle. Un sorriso, una buona postura e scarpe comode sono un buon inizio.>"Grunge & Glory", Vogue US dicembre 1992 Steven Meisel

E infine questo libro Cambiar las gafas para mirar el mundo, 15 capitoli che si possono leggere in ordine differente con degli spunti di riflessione incisivi e decisivi.

Cos'hanno in comune? Tutti parlano di necessità di cambiamento, di periodi di crisi, di soluzioni. Tutti sono spunti di riflessione per guardarci intorno e capire cosa succede e in che direzione vogliamo andare.

Così questo sabato e questa domenica appena passati, appena prima delle piogge annunciatissime dal meteo, vincendo la mia pigrizia, in un clima festoso da picnic in campagna, ho costruito per la prima volta, con altre 30 persone almeno (i conti si perdevano!!), un orto sinergico.
L'elemento fondamentale di un orto sinergico sono i bancali che garantiscono la buona areazione del terreno che verrà lavorato solo una volta. In seguito la struttura e la tessitura del terreno verranno garantite dall'interazione sinergica di piante e macro e micro organismi.
Un'altra cosa fondamentale è l'impianto di irrigazione a goccia che consente un apporto d'acqua senza sprechi e la copertura con paglia che protegge il terreno dall'evaporazione severa.
Infine le piante e i semi vanno disposti sui bancali secondo l'espansione della radice, la capacità di ricacciare e integrando le diverse famiglie di ortaggi in modo da consentire alla natura di "fare il suo corso" ovvero porre le condizioni perchè tutti i componenti della comunità biotica lavorino in cooperazione e in sinergia.

Fare un orto in questo modo è un esperienza fantastica e una delle molte risposte alla domanda che si pone questo articolo di Lorenzo Fazio, è rivoluzionario il tanto che basta per farci fare un viaggio indietro nel tempo prima, e un passo avanti poi che altro non è se non il "salto culturale necessario per cambiare le cose".

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