venerdì 31 agosto 2012

Tutto può servire: un mese di autoproduzioni e riciclo stoffe


Si conclude un mese e ne inizia un altro.  Di quello che ho fatto negli ultimi 50 gg, dei risultati raggiunti, delle porzioni di armadio liberate sono molto contenta. Questa mania del non buttare via niente l'ho presa da mia madre: prima o poi tornerà utile dice di qualsiasi cosa, dalla scatola di cartone alla tovaglia vecchia e lisa. E in questi tempi di ristrettezze questa filosofia va per la maggiore. Però io ho un rapporto contraddittorio con i ripostigli: se sono degli altri sono una scoperta, se è il mio è uno spreco di spazio. Adoro la confusione che si crea al loro interno, ma non tollero l'idea che un oggetto sia privato di ogni funzione. O che si rovini nell'attesa che qualcuno si ricordi che esiste.

Nel 2009 mi è stata regalata una macchina da cucire e circa due anni fa ho iniziato a raccogliere idee su internet per trasformare e riciclare gli oggetti. Nel frattempo ho continuato a provare anche le mie idee sugli oggetti e sui vestiti.
Il fatto è che quando produco qualcosa parto da un'idea, dal risultato che ho in mente ma spesso non organizzo bene tutti i passaggi, dimentico, mi sbaglio, combino guai.
Morale: tra le cose che realizzo ce ne sono che mi piacciono molto,  che mi piacciono meno e moltissime che lascio in sospeso fino a che l'idea non si materializza in un colpo di genio o in un colpo di fortuna. Alcune sono, da molto tempo, in lista d'attesa per essere terminate e ogni volta che le prendo in mano penso che ancora non è il momento ma che arriverà pure per loro. Per altre ho pensieri geniali al momento sbagliato e poi faccio confusione.
Ecco! A me serve scrivere un manuale pratico! Così mi sono impegnata e ho preso l'abitudine di schematizzare le idee dal prima al dopo ai passaggi, almeno quelli fondamentali, per ottenere il risultato e a contrassegnare e fotografare le "opere" una volta terminate. Questo mi ha dato modo di realizzare molte delle cose che avevo in mente senza troppi colpi di testa e di autoprodurre almeno alcune delle cose che ho indossato durante il mese di agosto.
Per autoprodurre intendo riciclare stoffe, rivisitare capi d'abbigliamento modificandoli poco o stravolgendone l'uso partendo da cose, più o meno vecchie, che ora come ora, per svariati motivi, non indosso. Quasi sempre mi è bastato davvero pochissimo in termini di lavoro manuale, una scucitura qui, un taglietto lì... addirittura in certi casi ho solo "girato", (l'abito o il mio punto di vista?) e ho notato che a volte è più "faticoso" far nascere l'idea cioè cercare di capire cosa non va, perchè non riesco proprio a indossare una cosa, cosa posso fare per renderla ancora utile e vitale.
Si perchè a volte penso alle cose acquistate e accumulate tristemente nei ripostigli e negli armadi, a quanto perdono la loro funzione di utilità, che se avessero un anima si sentirebbero abbandonate e rifiutate e sole... no sole no, anzi sarebbero in compagnia e potrebbero formare una banda di oggetti ribelli :-DDD
Penso a quanto il bombardamento pubblicitario finisce per creare in noi false necessità che poi si traducono in acquisti di oggetti, di abiti che solo a pensare di possederli ci da un senso di tranquillità e soddisfazione.. almeno fino al prossimo bisogno! E quante volte senso di colpa e pentimento dopo l'acquisto che finchè stava al negozio era una necessità e una volta arrivati a casa perde il fascino e non è più neppure così indispensabile?
Sempre più spesso penso che non è più tempo, che con le cose che ho già a casa mia, a casa dei miei, nell'armadio, nel ripostiglio, posso soddisfare i miei bisogni e anche quelli di altri e tuttavia mi avanzeranno disordine e cumuli di cose. Che trovo più soddisfazione nel modificare un paio di pantaloncini da spiaggia di mio padre per trasformarli in una gonna, che provare e riprovare nei camerini dei negozi qualcosa che comunque modificherò appena arrivata a casa.
Che non si butti via niente allora: tutto può tornare utile o trasformarsi, a volte bisogna solo avere un pò di pazienza :DDDD

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